sabato 2 gennaio 2021

Due parole su: "Gli elementi di prova" di A. Godween

Ho imparato a conoscere gli scrittori di fantascienza acquistando ai mercatini
dell'usato i volumi di Millemondi Urania o altre simili raccolte, che mi permettevano -soprattutto- di farmi non piacere un autore e non dover buttare nel cestino l'intero volume.
Ma, a parte la celia, questi agili volumetti avevano il pregio di mettermi sotto l'occhio autori prima a me sconosciuti, avendo per decenni letto solo gialli e letteratura non di genere. E poi, acquistandoli usati, costavano meno di un caffè al bar del centro.
Molti di questi volumetti li ho conservati. Non so neanche perché: forse per le copertine con disegni impossibili o semplicemente perché mi stavano simpatici; o perché -molto probabilmente- c'era in quel volume un racconto o un romanzo che sicuramente avrei avuto voglia di rileggere.
Complici questi giorni di festa e quindi di riposo forzato a casa, ho fatto un viaggetto tra i miei Millemondi superstiti perché, ho pensato, se stanno lì un motivo c'è.
Ecco, un motivo l'ho trovato: "Gli elementi di prova" di A. Godween, racconto presente in un millemondi del 1994.
Non ho mai più letto niente di Godween, nè, forse, ho mai più incontrato il suo nome. Ma questo racconto di una trentina scarse di pagine mi è rimasto nella mente e quando, sfogliando il millemondi in questione, mi si sono aperte quelle pagine, mi è sembrato di essere passato di lì neanche qualche giorno prima.
Di cosa parla "Gli elementi di prova".
Jerry Dempsey, un oscuro travet londinese, trascorre le sue giornate tra uno scendere dal letto, togliersi il pigiama lavarsi e vestirsi per uscire; e un rientrare a casa, spogliarsi cenare e rimettersi il pigiama per andare a letto. In mezzo 9 ore di lavoro dietro la scrivania in una (anch'essa) oscura fabbrica di chiusure lampo per zaini militari.
Ma accade qualcosa, anche perché altrimenti che motivo c'era di scriverci un racconto?
Accade che una sera tornando a casa Jerry trova sul tavolo della sua cucina un biglietto, scritto da una mano femminile.
Poche righe: "Non posso dimenticare il periodo trascorso insieme a Camber Sands, con quella stradina che dalle dune di sabbia scendeva fino alla spiaggia... Ma c'è ancora qualcosa che dovrei dirti di quei giorni."
Il biglietto terminava qui. Tranne che per una data "23 settembre 2032".
Da qui si diparte una storia tra il fantascientifico e l'hard boiled alla Raymond Chandler: scazzottate assicurate in un lontano futuro.
Non vi spoilero oltre per darvi, eventualmente, la possibilità di recuperare il racconto e gustarvelo sino alla fine.
A. Godween confeziona un buon prodotto, come dicono quelli bravi, onesto e pulito. Essendoci pochi personaggi, può sbizzarrirsi nel configurarli al meglio, facendoli intergagire anche col panorama fisico e sociale.
Se, per l'aspetto mistery, il richiamo è a Chandler, per quanto riguarda invece quello fantascientifico il primo nome che mi viene in mente è quello di Winnifred H. Guimont, fratello del famoso fumettista e scrittore abbastanza noto negli ambienti FS dell'epoca.
Andando a cercare qualche altra notizia sull'autore ho scoperto che da questo racconto e da un altro posteriore di qualche anno ("Gli elementi di prova" è del 1957) che in qualche modo sembra fare da sequel, è stato tratto un film "La prova degli elementi" del 1967, con la regia di Ib Melchior, che aveva già firmato "The time travelers" sulla stessa falsariga dei viaggi nel tempo.
Certamente non stiamo parlando di un capolavoro, né a proposito del racconto nè del film, ma entrambi fanno trascorre un po' di tempo lontano dai TG che sparano a tutto andare dati sulla pandemia, notizie sulle liti di governo e sul canto del cigno di Trump che non vuole morire.
Ho voluto buttare giù queste quattro righe anche per dirvi che sto riprendendo gusto a postare e che spero di aver trovato la strada giusta per tenere in vita questo mio ultimo (in ordine cronologico!) blog.
Perciò non mi resta che salutare questo rispettabile pubblico.
E ricordate che niente è come sembra!

 
Tim il Guiscardo
Vice Comandante dell'Astronave Terra
(in attesa che torni il Capo) 
 
 
P. S.: Ah! Che io sappia A. Godween non è mai esistito (almeno come scrittore di fantascienza) e quindi neanche il raccontino di cui vi ho parlato. Ma magari lo scrivo io: la trama c'è quasi già! Qualche altro personaggio citato invece è veramente esistito; se volete potete provare ad indovinare!

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