lunedì 1 marzo 2021

Io contesto (II). Appunti.

Io contesto la riduzione dell'uomo a massa, addomesticabile e uniformante,
creatrice di zombie sbavanti e/o di mostri eterocondotti.
Io contesto, perciò, ogni idea filosofica e politica che metta la massa sopra l'individuo, che giudichi la persona incapace di vita propria.
Io contesto non la scienza ma lo scientismo, che vuole spiegare con numeri, rette e angoli i moti dell'anima e gli slanci del cuore.
Io contesto coloro che per non confessare la confusione del proprio uomo interiore, con la quale vogliono confondere l'altro uomo, cambiano il significato delle parole perché non sanno (e non vogliono) chiamare le cose col proprio nome. Perché non hanno il coraggio (o la forza e la capacità?) di ammettere che l'impalcatura del proprio pensiero è debole, sul punto di crollare.
Io non contesto loro di avere un pensiero altro, diverso; ma di non voler fare un passo avanti e smetterla di dire che ciò che si conosce da sempre con un nome, un termine, non ha ora lo stesso contenuto.
Altrimenti diventa un gioco al massacro.
Ogni realtà è descritta da una parola, e dietro ogni parola c'è una realtà.
Se cambia la realtà (o il significato che ad essa si da') bisogna avere il coraggio e l'onestà di cambiare anche la parola che la descrive. È semplice logica.
Vedi una realtà diversa dietro parole usate da secoli? Famiglia, paternità, maternità?
Abbi la forza, la capacità e l'onestà intellettuale di dargli anche un nome diverso.
Cresci.
Ma non alle spalle di qualcun altro. 

(Per un uso consapevole della tua mente, comincia con l'usarla. Il resto verrà da sé.)

 

Tim il Guiscardo
Vice Comandante dell'Astronave Terra
(in attesa che torni il Capo)

7 commenti:

  1. Penso che cose e nomi che fino a pochi anni fa consideravamo scontate o normali oggi non lo siano più e che ancora non siamo riusciti a creare un nuovo equilibrio e una nuova normalità anche nei rapporti umani. Dubito anhce che riusciremo a farlo in tempi brevi.

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    1. Come ho già risposto sotto a Claudia, l'uomo non è e non sarà mai adulto. Per il semplice fatto che non conosce il disegno finale e finito della Storia. Ma questo è un discorso più grande di me, che non saprei neanche io come affrontare senza cadere nel fideismo o nella teologia 'scolastica' (nel senso arido e deteriore del termine).

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  2. Non possono dargli nomi diversi, perché il loro obiettivo è proprio usurpare certi concetti, ma adattandoli alle loro teorie. Comunque quello che mi spaventa davvero tanto è l'assenza di genere che stanno facendo passare come normalità, quando è solo confusione instillata nelle generazioni più giovani, alle quali stanno facendo credere che il proprio corpo sia solo un involucro che ognuno può modificare a piacimento: scegli tu se vuoi essere uomo, donna... Siamo all'assurdo, siamo alla negazione dell'identità data dalla nascita (paradossalmente propinata come la possibilità di una "scelta"... della propria identità).

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    1. Perfetto! Hai detto esattamente quello che penso e che non ho avuto il tempo (per questioni di lunghezza) di mettere nel post. Ma tu prova a fare questo discorso alla massa odierna, anche di cosiddetti 'intellettuali', e vedi cosa ti rispondono! Come è successo tante volte a me su Facebook, saresti subbissato di critiche (quando non di improperi), tacciato di essere un medievale retrogrado che vorrebbe riportare la società all'età della pietra. Io all'età della pietra non c'ero, quindi non so come si stava, ma so come si vive oggi...

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  3. Sono d'accordissimo con Ariano.
    Sembra che nascere maschio o femmina sia ormai unam dettaglio trascurabilissimo. E tutto questo mi fa molta paura. A che mondo stiamo consegnando i nostri figli?

    Comunque, caro Temistocle, volevo informarti che stamattina, con un imperdonabile ritardo, ho accettato il tuo consiglio e trattato l'argomento che mi avevi indicato.
    Grazie ancora e buona giornata.

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    1. Grazie! Ho già visto e commentato! Il mondo, qualche secolo fa, ha deciso di dover camminare sulle sue gambe (cosa lodevolissima, se fosse adulto e vaccinato, come suol dirsi). Ma ora sta pagando le conseguenze di quella scelta. Il problema principale, secondo me, è che la gente continua a confondere Dio con la chiesa, la fede con il diritto canonico, e così getta il bambino con l'acqua sporca.

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    2. Mi sono accorto solo ora di aver usato l'espressione "il bambino con l'acqua sporca" proprio parlando di bambini! Non so se ridere o preoccuparmi!

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